Join my books } Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert

13:42:00

È stata una vera faticaccia leggere poco meno della metà di questo libro. Mi ha tenuto ferma quasi un mese e alla fine mi son detta: che senso ha continuare a leggerlo se non mi piace? Così, l'ho abbandonato. E credetemi, i libri che ho abbandonato si possono contare sulle dita di una mano.

Mi aspettavo una lettura molto diversa. Mi aspettavo un romanzo, invece mi son trovata davanti una biografia, se così si può definire. 
Il libro è incentrato su Liz, autrice e protagonista, che ci racconta dell'anno in cui la sua vita è cambiata. Liz ha superato i trenta, con un divorzio sulle spalle e una relazione con un uomo che non fa per lei, ma che ama molto. Liz viene allora pagata per compiere un viaggio lungo un anno in tre Paesi: Italia, India ed Indonesia. A questi è riferita la suddivisione del libro in 3 sezioni: Mangia, prega, ama.
Ho potuto evidenziare diversi aspetti per cui il libro non mi è andato proprio giù.
Innanzitutto, la cosa che più mi ha infastidita è che, già dalle prime pagine, Liz ci racconta del suo divorzio, o meglio, di come lei si senta per questo divorzio. Distrutta, infelice, depressa. Ci descrive ogni suo pianto ed ogni suo stato d'animo. Ma non ci dice perchè, non ci dice cosa succede effettivamente. Scelta dell'autrice, scelta personale sicuramente, ma non permette di instaurare alcuna empatia tra protagonista e lettore. Tra l'altro, per tutta la prima parte del libro, Liz continua a lamentarsi e risulta essere abbastanza fastidiosa.
Liz è davvero una piagnucolona, appare come una persona self centered, non saprei come dirlo meglio. Non ha lo spirito della viaggiatrice, e almeno di questo è consapevole! 
Nella prima parte (Mangia/Italia) passa la maggior parte del tempo a mangiare e piagnucolare. Io ho raggiunto il limite di sopportazione quando ha descritto la Sicilia (la mia terra) come terzo mondo dell'Italia. Si, perchè secondo Liz Roma e India sono collegate dalla Sicilia. Ora, io non ho mai visitato l'India, è un Paese che m'incuriosisce molto e senza alcun astio affermo che non mi pare che la Sicilia e l'India abbiano così tanto in comune. A parte il buon cibo, forse.
Poi mi son detta: ho finito la prima parte, diamo una possibilità alla seconda.
India. Per le prime settimane, Liz si ferma nel tempio della sua Guru. Questa Guru fa pagare per dormire, pulire e mangiare. Voglio dire, Liz, potevi anche farlo a casa tua, visto che non sai nemmeno meditare.
E qua arriviamo alla goccia che fa traboccare il vaso. Questa donna rompe i co****ni per pagine e pagine nel descrivere lo yoga. Di quanto l'abbia aiutata. Di quanto la sua guru l'abbia ispirata. E poi ha il coraggio di dire che meditare la annoia. Che lei non ci riesce. Tutto questo la rende molto ipocrita. 
A questo punto, non sono riuscita ad andare oltre. Ho abbandonato la lettura, chiedendomi come il libro sia potuto diventare un best seller. E, udite udite, ci aspetta anche un seguito! Liz, qua in Sicilia si dice "tu po' teniri", che significa lo puoi tenere per te stessa. 
Aggiungiamo anche il fatto che Liz sia stata pagata per compiere questo viaggio che lei definisce "spirituale". 
Probabilmente non dovrei giudicare così duramente il libro, visto che non sono riuscita a finirlo, ma mi andava di scrivervi perchè non l'ho apprezzato - punti che sono condivisi da molti altri lettori, da quel che ho letto in giro.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: una delle cose che ho apprezzato è la descrizione della pizza assaggiata a Napoli.
Dal libro è stato tratto un film, dal titolo omonimo, con protagonista Julia Roberts. Inutile aggiungere che non lo guarderò.
Fatemi sapere se avete letto il libro o visto il film, cosa vi è piaciuto e cosa no. 

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