Join my books } Warm Bodies, Isaac Marion

13:45:00

Qualche settimana fa, ho avuto il piacere di guardare il trailer del film Warm Bodies. Facendo qualche ricerca, ho scoperto che il film è tratto da un omonimo libro, scritto da Isaac Marion. L'ho acquistato in formato ebook a 0,99 € su Amazon (non so se sia ancora disponibile a questo prezzo) e devo ammettere che è stata davvero una piacevole lettura.

Ma cominciamo dalle origini.
Trama: il protagonista è R, uno zombie che abita in un aeroporto assieme a molti altri suoi simili. Ci viene presentato uno scenario sicuramente post-apocalittico, un'America spogliata di tutto quello che di bello ha adesso, per lasciar posto a case desolate e grossi blocchi di cemento in cui si rifugiano i pochi umani rimasti. R, come tutti gli altri zombie, non ricorda il suo nome: è stato, però, molto fortunato, in quanto il suo aspetto è ancora piuttosto simile a quello degli umani. Altra caratteristica comune agli zombie è una ridottissima capacità di comunicare. L'unico modo che hanno per vivere è mangiare cervelli umani, attraverso cui riescono a vedere i momenti più significativi della persona appena uccisa. Ma le cose cambiano per R quando, durante una battuta di caccia all'umano, questo uccide un ragazzo di nome Perry. R assaggia subito il cervello di Perry e nei flash mostratigli viene a conoscenza di Julie, fidanzata di Perry. R decide di salvare Julie, facendo credere agli altri zombie che questa sia morta e, cercando di mimetizzarla, la conduce all'aeroporto. E' questo il momento in cui le cose cambieranno.
Attenzione, spoiler!
Dopo il salvataggio, vediamo i primi passi di quella che poi sarà la relazione tra Julie e R. Penso che questa sia stata affrontata davvero bene dall'autore: Julie ha una mente predisposta all'accettazione della natura di R, ma ovviamente all'inizio è molto spaventata e non capisce perchè, tra tutti, proprio lei sia stata salvata. D'altro canto, R non ha mai avuto dei rapporti di questo tipo con gli umani e le sue capacità linguistiche sono molto ridotte (se pur molto più sviluppate rispetto agli altri) e non gli permettono di raccontare a Julie tutto quello che vorrebbe. Tuttavia, R è un tipo sveglio e i due, tramite gesti e piccole frasi, cominciano a conoscersi e a fidarsi l'uno dell'altro.

Mettendo da parte ora la trama, vorrei dare un mio parere. Non avendo mai letto altre storie riguardanti zombie, è  una lettura che non posso paragonare ad altre. E' difficile inquadrare il libro in un genere ben preciso, perchè in questo si mescola un po' di tutto. Mi è molto piaciuta la narrazione, a differenza di altri che  da circa metà libro la trovavano noiosa, io ho visto uno sviluppo coerente. Inoltre, è presente un umorismo sottile ma percepibile che bene si sposa con l'atmosfera cupa generale.
 Ho molto apprezzato le figure che precedevano i capitoli (raffiguranti parti del corpo umano) perchè si lega bene al risveglio di R e degli altri. Mi sono piaciuti i protagonisti e anche alcuni personaggi in secondo piano, come M e Rosso. Ho apprezzato anche la scelta di non voler dare una causa precisa a questa piaga, ma attribuirla a qualcosa di più profondo ed intrinseco all'essere umano stesso: sarebbe stato sicuramente più semplice e meno rischioso parlare di virus o esperimenti scientifici mal riusciti, come già ci è stato mostrato in molti film. E' stata una scelta molto originale! Mi è piaciuto il mondo descritto, la desolazione delle città, quella New York totalmente diversa, in cui si riconoscono soltanto i nomi delle strade. Il contrasto tra il flusso di pensieri di R e quello che è il linguaggio e la conversazione con gli altri simili è molto accattivante e forse anche crudele: siamo simili, ma essenzialmente soli e distanti, dato che non possiamo comunicare tra noi.
Il processo che porta ad una sorta di risveglio degli istinti umani di R, la sua presa di posizione (il rifiuto di mangiare ed il non sentire più fame) è graduale e in questo ha sicuramente molto peso la guida spirituale Perry: anche qui, il legame che si instaura fra i due non è ben spiegato, accade e basta. Perry lo guida alla riscoperta di se stesso, ad aumentare la voglia di vivere che R già aveva e a conoscere alcuni degli eventi che hanno portato Perry e R ad incontrarsi.
 Julie è un personaggio che ho apprezzato per la sua forza d'animo e per avere ancora speranza, cosa che risulterebbe difficile a chiunque in quella situazione. E' coraggiosa e forte, ma a volte estremamente fragile.
Inutile dire che io già dall'inizio ho mandato al diavolo Perry per tifare totalmente R/Julie. Il finale mi ha soddisfatto: aperto, ma non troppo, lascia intravedere la possibilità di un seguito.

Come forse molti di voi sapranno, tra pochi giorni uscirà il film tratto da questo romanzo. Tralasciando il fatto che adoro Nicholas Hoult (che ho conosciuto con Skins) e che lei non mi ispira molto (forse colpa del doppiaggio?), vi consiglio di leggere prima il libro oppure tenere ben separate le due cose: prendetele come due storie diverse. Ho visto solo il trailer e ho notato un diverso tipo di umorismo rispetto a quello del libro, meno macrabro e più gioioso, che secondo me cambia l'atmosfera del film. Potrei anche sbagliarmi, vi farò sapere quando andrò a vedere il film! ;)
Se avete letto il libro o visto il film, lasciatemi le vostre opinioni qui sotto con un commento!

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